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Presentata ad Arezzo la nuova monografia su Cimabue della collana d'arte del gruppo farmaceutico Menarini
La Casa Farmaceutica fiorentina MENARINI presenta nella Chiesa di San Domenico ad Arezzo il suo prezioso nuovo volume d'arte dedicato a Cimabue, monografia che arricchisce la raccolta delle sue raffinate pubblicazioni.
Alberto Giovanni Aleotti (azionista e membro del Board di Menarini), Miriam Fileti Mazza (autrice del Volume d'Arte Menarini su Cimabue), Liletta Fornasari (storica dell'arte) e Lucia Aleotti (azionista e membro del Board di Menarini) durante la presentazione del Volume d'Arte Menarini su Cimabue alla Chiesa di San Domenico, Arezzo
Nella seconda metà del Duecento il talento di questo sommo interprete della pittura ha segnato il suo tempo e i secoli a venire, portando innovazioni che spiccano anche nel celebre Crocifisso della Chiesa di San Domenico di Arezzo.
E proprio al cospetto di questo capolavoro l’autrice Miriam Fileti Mazza, storica dell’arte e per quarant’anni docente alla Scuola Normale Superiore di Pisa, ha presentato al pubblico l’ultima monografia della collana d’arte del Gruppo Menarini.
La presentazione del Volume, edito da Pacini Editore, ha visto anche la partecipazione della storica dell’arte Liletta Fornasari, che ha fatto riscoprire ai presenti la storia e le bellezze della maestosa basilica gotica.
Il Volume d'Arte Menarini su questo grande maestro ripercorre il racconto visivo di colui il quale, uscendo dalla primitiva pittura bizantina, aprì la strada alla nuova arte che avrebbe condotto poi al Rinascimento. La sua pittura lontana nel tempo si riappropria della percezione, donando ancora mistero, naturalezza e il fascino antico delle origini.
Ecco alcuni link che parlano di questo evento:
- Il Sacro oltre la Fede: svelati i segreti del Volume d'Arte Menarini su Cimabue
- Quando la Farmaceutica sposa l'arte. Menarini dedica a Cimabue la monografia del 2025
- Cimabue, monografia Menarini racconta il grande Maestro
- Svelati i segreti del Volume d'Arte su Cimabue
Da Botticelli a Caravaggio, da Leonardo da Vinci a Raffaello: come ogni anno, dal 1956, Menarini rinnova così l’appuntamento con la cultura per far conoscere, attraverso i suoi Volumi d’Arte, gli straordinari capolavori italiani.
Anche noi di FOTO D'ARTE Firenze siamo orgogliosi di aver contribuito attraverso la nostra campagna fotografica presso le Gallerie degli Uffizi alla realizzazione dell'apparato iconografico di questo volume.
Si è trattato di fotografare i meravigliosi dipinti su tavola esposti nella sala 2 (la sala del Duecento e di Giotto) circondati dai capolavori dei grandi protagonisti della vicenda artistica toscana del Medioevo quali Cimabue, Duccio di Buonisegna e Giotto.
L'occasione ci è gradita per ringraziare tutti coloro che con la loro preziosa collaborazione e disponibiltà hanno reso possibile la realizzazione del nostro incarico per illustrare ed accompagnare gli scritti della curatrice Miriam Fileti Mazza.
FOTO D'ARTE FIRENZE | Eredi Nannoni di Cristian Ceccanti fotografo
fotografia per l'arte, fotografia per i beni culturali
DIVINA SIMULACRA. Cristian Ceccanti fotografo per il catalogo edito da Sillabe e per l'allestimento della mostra agli Uffizi
DIVINA SIMULACRA. Capolavori di scultura classica della Galleria degli Uffizi, a cura di Fabrizio Paolucci
Le più belle statue antiche degli Uffizi esposte nelle sale al piano terra del museo vasariano: in questi ampi spazi i visitatori potranno vederle e ammirarle da vicino, in tutta la loro bellezza. È la grande mostra ‘Divina Simulacra. Capolavori di scultura classica della Galleria’, in programma dal 12 dicembre 2023 al 30 settembre 2024.
È noto che le prime opere d’arte ad entrare nel complesso vasariano appena ultimato, già negli anni Ottanta del XVI secolo, furono i marmi antichi della collezione di Cosimo I, custoditi fino a quel momento in Palazzo Pitti. Si deve a Ferdinando I l’intuizione di collocare le preziose sculture nel corridoio orientale dell’ultimo piano, dove potevano essere ammirate completamente immerse nella luce naturale. Nel corso del XVII secolo, le statue e i ritratti dilagarono occupando il corridoio meridionale e, con il regno di Cosimo III, anche quello occidentale. A Cosimo III si deve anche l’intuizione di far sistemare nella Tribuna sculture antiche di grandi dimensioni. Fra queste vi era la Venere dei Medici, destinata a diventare, per i due secoli successivi, l’icona e il simbolo del museo fiorentino.
È inoltre restituita all’interesse del pubblico nella sua interezza la splendida serie di dodici erme antiche con ritratti di filosofi, atleti, poeti e statisti greci, destinata originariamente da Ferdinando I a ornare il giardino di Villa Medici sul Pincio.
Cristian Ceccanti di FOTO D'ARTE Firenze per questa iniziativa si è occupato della realizzazione delle immagini alle sculture ed opere d'arte presenti in mostra per la pubblicazione del catalogo edito da Sillabe.
Leggi qui un breve estratto del catalogo.
Inoltre Cristian Ceccanti ha ricevuto l'incarico per la realizzazione delle immagini dell'allestimento della mostra curato dallo Studio d'Architettura di Firenze Deferrari+Modesti.
Un incarico prestigioso che ha consentito la realizzazione delle pubblicazioni scientifiche e divulgative e la documentazione puntuale del percorso creato appositamente per la visita in questo suggestivo ambiente delle Gallerie degli Uffizi.
Come fotografare l’allestimento di una mostra d’arte
a cura di Cristian Ceccanti fotografo per l'arte a Firenze
Fotografare l'allestimento di una mostra d'arte è un lavoro delicato che richiede equilibrio tra documentazione tecnica e racconto visivo. Non si tratta solo di riprendere le opere, ma di comunicare l’atmosfera, l’architettura dello spazio, le relazioni tra le opere e il dialogo con il pubblico.
Gli obiettivi della fotografia di allestimento sono quelli di documentare la disposizione delle opere nello spazio, raccontare l’atmosfera della mostra, evidenziare le scelte curatoriali (luce, percorsi, testi, dispositivi), fornire materiale per stampa, archivio, portfolio o catalogo.
Relativamente all'illuminazione è consigliato di sfruttare quella esistente: nelle mostre è spesso studiata con cura. Non deve essere alterarla se non richiesto.
Bisogna prestare attenzione alle dominanti di colore: correggere il bilanciamento del bianco in base alla luce ambiente (LED, alogena, naturale), evitare riflessi su vetri o superfici lucide.
Per quanto riguarda la post-produzione delle immagini realizzate un'occhio di riguardo deve essere prestato alla correzione prospettica, le linee architettoniche devono essere dritte (nella fase delle riprese fotografiche infatti si preferisce l'impiego di ottiche decentrabili studiate appositamente per fotografia d'architettura). Devono essere rimossi i disturbi quali cavi, segnali di sicurezza visivamente invasivi, macchie. Il bilanciamento del bianco deve essere accurato per ottenere la fedeltà cromatica delle opere in mostra.
E' buona prassi visitare la mostra in anteprima, studiare la luce e la disposizione, chiedere se ci sono opere da non fotografare e verificare i diritti d'immagine delle opere.